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3^ DOMENICA DI AVVENTO

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca.

In quel tempo. 18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni 19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». 21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 25Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. 26Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 27Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via.

28Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

 

BREVE RIFLESSIONE

Il nostro compito, come credenti, è quello d’essere i testimoni dell’attesa del regno di Dio. Ma la nostra operosa attesa del regno non ci rende affatto estranei alle legittime attese degli uomini. Come ha scritto il Concilio: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore».  Nell’evangelo odierno Gesù dice: Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo, ovvero: beato chi non si arresta perplesso, incredulo di fronte al segno povero, inerme della mia umanità.

Ci avviamo al Natale: anche in quella notte ci sarà dato un segno: «Questo sarà per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia». Sapremo riconoscere in quel povero e disadorno segno la presenza di un Dio che ha tanto amato il mondo fino a dare il suo Figlio?

In questa Domenica pregheremo così:

  1. Per Papa Francesco, pellegrino in Africa: il suo viaggio sia per questi nostri fratelli e sorelle un segno di vicinanza e di amore, motivo di speranza e di consolazione per quanti vivono nella povertà e nell’oppressione, preghiamo.
  1. Perché le nostre famiglie, sappiano aprire la porta delle loro case con fede e umiltà ai nostri Sacerdoti, per ricevere la pace del Signore che ci accompagna con la sua amorevole presenza nella nostra vita quotidiana, preghiamo.
  1. Per ognuno di noi, perché sappiamo andare incontro al Signore che viene con la gioia profonda che nasce dal cuore purificato dal peccato e rinnovato dal suo amore e dalla sua misericordia, preghiamo.
  1. Dona a tutti i nostri cari defunti la gioia di contemplare il tuo volto glorioso in Paradiso, nella vita che non ha fine, preghiamo.